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Giovanni Spano

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Nato a Ploaghe l'8 maggio 1803 e morto a Cagliari il 3 aprile 1878. Figlio di Giovanni Maria e di Lucia Figoni. Di agiata famiglia, fu maestro di arti liberali e teologo; si dedicò dapprima all'insegnamento elementare. Ordinato sacerdote nel 1827, si recò a Roma per completare la sua istruzione studiando l'ebraico, il greco, l'arabo, il caldeo e il siro-caldeo, la fisica e l'archeologia. Essendosi intanto resa libera la cattedra di sacra scrittura e di lingue orientali nell'Università di Cagliari, lo Spano fu chiamato a ricoprirla. Ha inizio a quel tempo anche la sua attività di archeologo nella parte meridionale dell'Isola dove portò alla luce, interpretandoli e catalogandoli, numerosi reperti archeologici.

I suoi interessi lo portarono poi nel Capo di Sopra dove diede inizio agli studi della lingua logudorese. Nel corso delle sue ricerche mise insieme una ricchissima collezione di oggetti, frutto di scavi archeologici, e di quadri che donò ai musei di Cagliari e di Sassari. Fondò il "Bollettino archeologico sardo". Fu senatore del Regno, rettore dell'Università di Cagliari (a lui si deve l'istituzione della Facoltà di lettere e filosofia nel 1860), canonico del Duomo di Cagliari, amico del Baille, dell'Angius e del Martini, fu anche in corrispondenza con i maggiori studiosi di archeologia del suo tempo, fra i quali il Mommsen.

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